Ma con l'invenzione della scrittura è nato a poco a poco il terzo tipo di
memoria, che ho deciso di chiamare vegetale perchè, anche se la perga-
mena era fatta con pelle di animali, vegetale era il papiro e con l'avven-
to della carta (sin dal XII secolo) si producono libri con stracci di lino, ca-
napa e tela - e infine l'etimologia sia di "biblos" che di "liber" rinvia alla
scorza dell'albero.
I libri esistono prima della stampa, anche se all'inizio avevano la forma di
un rotolo e solo a poco a poco sono divenuti sempre più simili all'oggetto
checonosciamo. Il libro, in qualsiasi forma, ha permesso alla scrittura di per-
sonalizzarsi: rappresentava una porzione di memoria, anche collettiva, ma
selezionata secondo una prospettiva personale. [...] La lettura diventa un dia-
logo ma undialogo - e questo è il paradosso del libro - con qualcuno che non è
di fronte a noi, che è scomparso forse da secoli, e che è presente solo come scrittura.
U.Eco, La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia, 2007,Bompiani
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