domenica 19 maggio 2013

Il personaggio che rappresenta il tema di questo blog

Il personaggio che meglio rapprenta il tema del mio blog è, ovviamente, Umberto Eco.
Lo scrittore piemontese, ha infatti la prerogativa di aver prodotto numerose opere nelle quali la trama ruota attorno all'importanza di altri libri. Oltre a "Il nome della rosa" ricordiamo anche "Il pendolo di Foucault", "La misteriosa fiamma della regina Loana", "La memoria vegetale", "Sulla letteratura", "Il cimitero di Praga".

Le tecniche moderne: la stampa offset

L'inchiostro viene introdotto nel calamaio (6 nella figura a destra) e da qui passa al gruppo di macinazione (7), formato da numerosi rulli di diverso diametro che ruotando rendono fluido l'inchiostro stesso. Alcuni di questi rulli hanno anche un movimento trasversale, che consente di rendere uniforme la distribuzione dell'inchiostro sulla lastra. La lastra è avvolta su un cilindro (1) e viene toccata dai rulli bagnatori (5) e dai rulli inchiostratori. I primi vi trasferiscono un velo di acqua di bagnatura, generalmente una soluzione di acqua e additivo preferibilmente anche con alcol isopropilico, i secondi l'inchiostro. Gli inchiostri, che sono grassi, aderiscono solo alla parte lavorata della lastra (grafismo), mentre l'acqua, per il principio di idrorepellenza, non bagna gli stessi grafismi perché respinta dall'inchiostro (grasso). L'acqua di bagnatura serve quindi a definire con precisione i contorni dei grafismi. Il rapporto fra acqua di bagnatura e inchiostro non è costante, varia ovviamente in funzione di altri parametri come la velocità di trasferimento. È fondamentale che il rapporto sia equilibrato e questo richiede notevole padronanza del processo da parte degli operatori. La lastra trasferisce quindi le immagini sul telo di caucciù (2), che riceve l'inchiostro ma non l'acqua, il quale trasferisce la stampa sul foglio (8) con l'ausilio del cilindro di contropressione (3).
Fonti:http://it.wikipedia.org/wiki/Stampa_offset:

La diffusione dell'invenzione di Gutenberg

Nel 1455, il tedesco Johann Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili.

Oltre all'innovazione nella tecnica, la vera novità consistette nella diffusione dei libri: grazie alla facilità e alla velocità con cui potevano essere pubblicati, questa invenzione rappresentò un contributo decisivo all'alfabetizzazione di massa.


Il primo libro stampato con questa tecnica fu la Bibbia. Si tratta della celebre Bibbia a 42 linee (dal nome delle linee di testo presenti per ogni pagina), stampata nel 1454 a Magonza.
L’invenzione di Gutenberg ebbe una rapida diffusione. Nel 1464 nelle differenti città tedesche esistevano delle fabbriche di stampa. Nel 1466 i primi libri furono stampati a Roma e Venezia, nel 1470 a Parigi, nel 1483 a Londra. Fino al 1500 i più importanti centri di stampa si trovavano a Venezia. In seguito il primato passò a Parigi e successivamente ad Anversa. Circa la metà dei libri stampati erano a carattere religioso. Ma successivamente uno spazio fu occupato dalle opere degli Umanisti. Gli stampatori  erano, soprattutto, uomini sapienti che resero le loro botteghe dei centri di riunione culturale.

domenica 12 maggio 2013

Un brevetto molto discusso


Samsung intende brevettare il tipo di piega e di ombra che si va a formare e generare sfogliando virtualmente una pagina di una rivista digitale o di un libro.
Secondo voi tale animazione merita un brevetto?

Un brevetto rivoluzionario : l'inizio della diffusione dei libri




Un' invenzione che segnò la storia : la stampa a caratteri mobili ideata dal tedesco Johann Gutenberg. La tecnica consiste nell'allineare piccoli blocchetti metallici con in cima un carattere in rilievo in modo da ottenere, carattere dopo carattere, parole, frasi, pagine, libri interi.



domenica 5 maggio 2013

Le macchine di Leonardo


La preziosità degli scritti di Leonardo Da Vinci protetta dalla caratteristica scrittura speculare





Il sapere custodito nelle pagine dell' Encyclopédie di Diderot e D'Alambert









Diderot e D'Alembert , Encyclopédie, ou dictionnaire raisonné des sciences des arts et des métiers, Parigi, 1751-1772

Il libro come simbolo della verità

Il libro diventa a tal punto simbolo della verità che custodisce, e che
svela a chi sappia interrogarlo, che per chiudere una discussione,af-
fermare una tesi, distruggere un avversario, si dice"E' scritto qui".
Siamo sempre dubitosi della nostra memoria animale "mi pare di
ricordare che..ma non sono sicuro" mentre accade che la memoria
vegetale venga esibita per togliere ogni dubbio: "l'acqua è davvero
H2O, Napoleone è davvero morto a Sant'Elena, lo dice l'enciclopedia.
Nella tribù primitiva il vecchio assicurava: "Così sono accadute le cose
nella notte dei tempi, lo assicura quella tradizione che si è tramandata
di bocca in bocca sino ai giorni nostri", e la tribù dava fiducia alla tradi-
zione. Oggi i libri sono i nostri vecchi. Anche se sappiamo che sovente
sbagliano, li prendiamo in ogni caso sul serio. Chiediamo loro di darci
più memoria di quanto la brevità della nostra vita ci consenta di accumulare.


U.Eco, La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia, 2007,Bompiani

L'invenzione della scrittura

Ma con l'invenzione della scrittura è nato a poco a poco il terzo tipo di
memoria, che ho deciso di chiamare vegetale perchè, anche se la perga-
mena era fatta con pelle di animali, vegetale era il papiro e con l'avven-
to della carta (sin dal XII secolo) si producono libri con stracci di lino, ca-
napa e tela - e infine l'etimologia sia di "biblos" che di "liber" rinvia alla 
scorza dell'albero.
I libri esistono prima della stampa, anche se all'inizio avevano la forma di
 un  rotolo e solo a poco a poco sono divenuti sempre più simili all'oggetto
 checonosciamo. Il libro, in qualsiasi forma, ha permesso alla scrittura di per-
sonalizzarsi: rappresentava una porzione di memoria, anche collettiva, ma 
selezionata secondo una prospettiva personale. [...] La lettura diventa un dia-
logo ma undialogo - e questo è il paradosso del libro - con qualcuno che non è 
di fronte a noi, che è scomparso forse da secoli, e che è presente solo come scrittura.

U.Eco, La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia, 2007,Bompiani