martedì 4 giugno 2013

Quest'anno il primo computer compie 65 anni!

Si chiamava "Small-Scale Experimental Machine", ma i suoi creatori la soprannominarono  "Baby Machine". Era il 21 giugno del 1948 quando Tom Kilburn e Freddie Williams, due ricercatori dell'Università di Manchester in Inghilterra, realizzarono il primo calcolatore digitale: un computer in grado di memorizzare un programma ed eseguirlo. Una scoperta che avrebbe rivoluzionato il mondo e letteralmente cambiato la vita a intere generazioni.

La storia dei calcolatori elettronici è cominciata all'inizio degli anni Quaranta. In Europa si combatteva la Seconda guerra mondiale: gli esperti di criptografia inglesi erano impegnati a decodificare le istruzioni di Berlino ai sottomarini tedeschi. Ma i calcoli erano lunghi e complicati. Così, nel 1943, gli scienziati al servizio del governo britannico costruirono una prima macchina, il Colossus da 30 tonnellate. Il computer aveva però un piccolo difetto: andava riprogrammato ogni volta che bisognava eseguire un'operazione.

Nel 1948 Tom Kilburn, Freddie Williams e i loro colleghi dell'Università di Manchester trovarono la soluzione al problema: la loro "Baby Machine" fu la prima macchina capace di memorizzare i programmi. La memoria del computer era di soli 128 bit e per la prima volta utilizzava il codice binario. Le dimensioni non erano proprio da Personal Computer: la "Baby" pesava circa una tonnellata ed era alta due metri. Nel giugno del 1948, Kilburn scrisse il primo programma per la macchina e Baby Machine si illuminò, analizzando i dati per quasi un'ora, ma alla fine fece il miracolo e riuscì ad arrivare al risultato corretto. Era nato il primo pc della storia. 

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